M.P.P.

PROGRAMMA

                                                                             PROGETTO POPOLARE

                                                                            PROGRAMMA POLITICO

                                                                           PROGRAMMA ECONOMICO

                                                     

PROGETTO POPOLARE ritiene assolutamente indispensabile un'uscita dell'Italia dall'area dell'Euro. Tale proposta è tesa a riaffermare il principio dell'autonomia monetaria nazionale. Alla luce, infatti, della pessima gestione della finanza internazionale, fondata solo sulle lobbies bancarie e sulle multinazionali, c'è bisogno di una tale misura, che può apparire estrema, ma in realtà è dettata dalla logica e dal buon senso, per rilanciare un'economia nazionale sana (e non di carta come è attualmente), basata su attività produttive compatibili con uno sviluppo ecologicamente sostenibile, quali il turismo, il terziario, l'agricoltura e la produzione di beni di altissima qualità che ha sempre caratterizzato il nostro Paese. Il tutto in un'ottica che veda il ritorno alla Lira, da intendersi come moneta di Popolo e al servizio del Popolo. Per gli scettici, diciamo solo che altri Paesi europei non hanno aderito all'Euro (la Gran Bretagna ha ribadito il suo no, proprio in questi giorni) e le loro economie sono ben più prospere della nostra. Perché noi dobbiamo subirci l'Euro con tutti i danni che comporta, dal vertiginoso aumento del costo della vita, al calo delle esportazioni e del turismo derivanti da una moneta forte, ed altri Paesi No? E' per questo che riteniamo che uscire dall'Area Euro sia per la nostra Nazione la possibile salvezza dal tracollo economico e sociale che sta travolgendo le famiglie, le aziende, e più in generale, tutta la società italiana. Oggi più che mai, i fatti ci stanno dando ragione e siamo orgogliosi di essere stati i primi, e soli, nel 2007 quando siamo nati, a dire che l'Euro ci avrebbe rovinati. Allora ci siamo scontrati con lo scetticismo dei più e le risatine degli utili idioti della politica che, pur sapendo, probabilmente dove saremmo finiti, facevano e fanno finta che "Tutto va bene Madama la Marchesa"! Oggi, invece, tutti si scoprono anti Euro, ma dov'erano quando fu introdotto, senza alcun referendum peraltro?

                                                            SCARICARE TUTTO TUTTI

Attraverso questa semplice riforma, riteniamo possibile abbattere la pressione fiscale, rendendola veramente equa e corrispondente ai canoni sanciti dalla Costituzione. Scaricando tutto tutti, infatti, verrebbe meno il presupposto per evadere le imposte, in quanto sarebbero i Cittadini stessi ad esigere documentazione fiscale dai vari prestatori di servizi e prodotti. Anche i lavoratori dipendenti godrebbero poi di tale riforma, poiché percepirebbero in busta paga l'importo totale della retribuzione, gestendosi in proprio i versamenti contributivi e pagando poi le tasse sul reddito solo sulla base di ciò che è rimasto loro in tasca a fine anno, con imposta fissa per tutti, indipendentemente dal reddito, fissata al 30%.
                                     

                                        UTILIZZARE IL GETTITO I.V.A A FINI PENSIONISTICI

Unita alla "madre" di tutte le riforme fiscali, ovvero lo "scaricare tutto tutti" del punto precedente, Nuova Destra Sociale propone una vera e propria rivoluzione del sistema pensionistico, che, oltre a non costringere i lavoratori, dipendenti e non, ad andare in pensione sempre più tardi e con pensioni sempre più misere, permetterebbe allo Stato di fare cassa creando un circolo economico virtuoso in grado di far ripartire i consumi, vero motore trainante dell'economia, oggi troppo sbilanciata verso la finanza, ovvero economia cartacea, ed in quanto tale, virtuale e non reale. Si tratterebbe di unire ad ogni transazione economica il codice fiscale dell'utente finale del prodotto e/o servizio corrisposto, in modo che, l'I.V.A. che egli paga durante tutta la propria vita venga destinata ad un fondo fruttifero sul quale lo Stato percepisca interessi. Quando l'individuo va in pensione può scegliere se ricevere il suo gettito I.V.A. in un'unica soluzione, o, appunto, in forma di pensione, percependo un assegno mensile. Naturalmente gli interessi generati dal fondo, non gli verranno corrisposti e questo sarebbe il guadagno dello Stato, oltre a quello di creare, appunto un maggior gettito fiscale dato dai maggiori consumi, perchè è chiaro che in un tale sistema i lavoratori dipendenti riceverebbero la busta paga lorda e non netta, senza alcuna trattenuta previdenziale, avendo così in mano più soldi da spendere, e le stesse pensioni si autoalimenterebbero poichè è altrettanto chiaro che il pensionato, finchè è in vita, continua a spendere, quindi ad accumulare gettito I.V.A. e nuova pensione per se stesso, nonchè nuovi interessi positivi per lo Stato.
                         

                                        ADDEBITARE LA NUOVA 'I.C.I. ALLE BANCHE MUTUATARIE

PROGETTO POPOLARE ritiene sbagliato e profondamente ingiusto il provvedimento di reintroduzione dell'I.C.I. da parte del Governo Monti. Se la logica di dotare i Comuni di un nuovo gettito per compensare la riduzione dei trasferimenti di fondi statali a loro destinati, è condivisibile, ciò che non sono le inevitabili e negative ricadute sui Cittadini. Nuova Destra Sociale propone invece una soluzione che lascerebbe invariato il gettito fiscale dei comuni, garantendo nel contempo una maggiore equità fiscale ed uno sgravio reale dei costi per i Cittadini. In pratica si tratterebbe di fare pagare la nuova I.C.I. a chi è effettivamente proprietario di innumerevoli immobili, vale a dire, le banche mutuatarie. Non si capisce perchè gli affittuari non paghino, come è giusto, tale tassa, che è a carico dei proprietari, quando invece, coloro che pagano il mutuo, e che, quindi, a tutti gli effetti, sono da considerarsi affittuari nei confronti delle banche fino all'estinzione del mutuo, sì. Quindi, per Nuova Destra Sociale devono essere le banche mutuatarie a pagare l'I.C.I. e non i Cittadini che pagano il mutuo sulla casa.

                                                              EDILIZIA ECOLOGICAMENTE SOSTENIBILE

In un'ottica di risparmio e razionalizzazione delle risorse energetiche, PROGETTO POPOLARE propone l'introduzione di una legge che obblighi le imprese costruttrici a realizzare edifici, di qualsiasi destinazione d'uso, sulla base dei parametri di un'architettura e di un'edilizia ecologicamente sostenibile, dotati obbligatoriamente di impianti fotovoltaici che ne garantiscano la totale autonomia energetica, nonché di posti auto sotterranei per ogni nucleo familiare (in caso di edilizia residenziale) e per tutti i lavoratori (in caso di edilizia pubblica o industriale). Tale semplice norma permetterebbe un minor spreco di energia ed una conseguente riduzione delle emissioni nocive nell'atmosfera.

                                                     ABOLIZIONE DELLE ACCISE SUI CARBURANTI

Considerato che attualmente in Italia il 65% del prezzo dei carburanti viene intascato dallo Stato per tasse assurde denominate accise, ideate per reperire fondi ed entrate pubbliche straordinarie in momenti di necessità, e considerata l'insostenibilità per i Cittadini dell'elevato costo dei carburanti stessi, Nuova Destra Sociale si pone a favore di un'abolizione di tali tasse. Se andiamo a confrontare i dati italiani con quelli europei, comprendiamo quanto i consumatori nel nostro Paese siano svantaggiati. Infatti, le accise italiane sono del 57,1% superiori al minimo dell'Unione Europea. Le imposte sui carburanti, infatti, costano agli Italiani, in proporzione sul reddito, più che agli altri cittadini europei. Basti pensare che le imposte su un pieno di benzina, su base mensile, per un'automobile di media cilindrata, equivalgono al 2,65% del nostro PIL pro capite, contro il 2,25% dei Francesi, il 2,33% dei Tedeschi e l'1,79% degli Svedesi. Sul costo per un pieno medio di carburante per un'automobile di piccola cilindrata (circa 44 Euro), attualmente ben 27 Euro sono rappresentati da imposte. Considerando invece gli introiti globali della vendita dei carburanti, si arriva a cifre da capogiro: 56,2 miliardi di Euro nel 2007, di cui 43,6 sulla rete distributiva stradale e autostradale. Essi sono suddivisi in 21,2 miliardi di Euro per la benzina (pari al 37,8% del totale) e 34,9 miliardi di Euro per il gasolio (pari al 62,2% del totale). Di questi 56,2 miliardi di Euro, solo 19,3 miliardi rappresentano il vero carburante che finisce nei motori, cioè il 34,3% della spesa. Invece, circa 5,2 miliardi di Euro costituiscono il costo del servizio di logistica e capillare distribuzione all'utente finale o la enumerazione della fase di commercializzazione: una componente che vale il 9,3% della spesa. La batosta vera, però, sono i circa 31,7 miliardi di Euro di imposte pagate all'erario (accise e imposta sul valore aggiunto). Insomma, su 100 Euro di pieno, circa 65 vanno allo Stato. Questa situazione è ormai divenuta insostenibile, anche a causa dell'apparentemente inarrestabile aumento del costo della materia prima, in gran parte generato da logiche speculative. Di fatto, una tassazione così estrema dei carburanti non fa altro che rallentare lo sviluppo economico del nostro Paese, facendo aumentare vertiginosamente l'inflazione e il costo della vita per le famiglie italiane, i cui redditi sono congelati ormai da tempo dall'entrata in vigore dell'Euro. Alla luce di questi dati, Nuova Destra Sociale si pone a favore di una proposta di legge che preveda il taglio di tutte le accise attualmente in vigore sui carburanti (eliminazione immediata delle accise ormai decadute e delle tassazioni ad esse associate, facendo così diminuire drasticamente il costo dei carburanti di circa 65 centesimi a litro). Questo non significa eliminare le tasse sulla benzina, che in ogni caso rimarrebbero (IVA sul prezzo e tassazione dei profitti delle compagnie petrolifere), ma eliminare una vergognosa speculazione in atto da parte dello Stato nei confronti delle tasche dei Cittadini. Nuova Destra Sociale ritiene inoltre necessaria una speciale regolamentazione, da parte dello Stato, del prezzo dei carburanti, con fissazione di tetti massimi di costo alla distribuzione da stabilirsi su base annuale

. FISSAZIONE, DA PARTE DELLO STATO, DI UN TETTO MASSIMO PER IL PREZZO DEI BENI DI CONSUMO DI  PRIMA NECESSITA'
PROGETTO POPOLARE, di fronte a un caro vita apparentemente inarrestabile, ritiene assolutamente indispensabile che venga fissato, da parte dello Stato, un tetto massimo per il prezzo dei beni di consumo di prima necessità: pane, pasta, latte, frutta, ortaggi e acqua potabile. Si tratta di una misura urgente e non più prorogabile, destinata a salvaguardare in particolare le famiglie e i Cittadini a basso reddito e al di sotto della soglia di povertà. Una tale misura è a nostro parere perfettamente applicabile, tagliando i costi della filiera agro-alimentare, in particolare quelli derivati dai passaggi della distribuzione, incentivando l'uso e il consumo di prodotti locali e apportando degli sgravi fiscali alle aziende produttrici che si impegnano, nel rispetto della qualità, ad un abbattimento dei costi dei prodotti.
 VALORIZZAZIONE E TUTELA DEI PRODOTTI TIPICI ITALIANI, CON PARTICOLARE RIGUARDO AL SETTORE AGROALIMENTARE

Troppo spesso, si assiste inermi a due fenomeni pericolosissimi per la nostra economia: la delocalizzazione industriale e l'invasione di prodotti provenienti da altri paesi (Cina in testa), caratterizzati da scarsa qualità e spesso da altissima tossicità, nonché prodotti senza alcun rispetto per i più elementari diritti dei lavoratori. Tali fenomeni si possono, a nostro avviso, arginare con provvedimenti semplici ma efficaci quali: agevolazioni sotto forma di prestiti a tasso agevolato per gli investimenti produttivi e l'innovazione tecnologica, da erogare alle aziende che decidano di non delocalizzare, e la creazione, anche col parere contrario UE /se necessario) di marchi protetti con l'apposizione di etichette anche elettroniche ed inalterabili per i nostri prodotti che garantiscano e certifichino veramente il Made in Italy e garantiscano sanzioni certe e pesanti per i contraffattori.
                                                          LOTTA AL FENOMENO DELL'USURA

Consapevoli del fatto che il fenomeno dell'usura rappresenta oggigiorno in Italia una vera emergenza sociale, proponiamo leggi adeguate che prevedano l'istituzione e la regolamentazione di prestiti di stato a tasso zero per tutti i Cittadini e per le famiglie che si trovino in reale difficoltà economica. Siamo inoltre a favore di maggiori incentivi alle piccole imprese, vera base di una solida economia nazionale, e a maggiori verifiche incrociate nei confronti di soggetti (privati e/o aziende o gruppi finanziari) che risultino in possesso di enormi patrimoni immobiliari, alfine di stabilirne la lecita provenienza e la regolarità della compravendita. Troppo spesso, infatti, in ogni città italiana, si assiste a fenomeni a dir poco "sospetti", con alte concentrazioni di immobili e/o attività commerciali in mano alle stesse persone o società, difficilmente giustificabili in periodi di negativa congiuntura economica come quelli attuali

                                                             ABOLIZIONE DEL BOLLETTINO PROTESTI

PROGETTO POPOLARE si pone a favore dell'abolizione del Bollettino Protesti. Tale norma rappresenta un'anomalia tutta Italiana in sede europea, oltreché una violazione della privacy ed una "punizione" eccessiva, che espone chi ha un cattivo rapporto con il denaro a cadere in mano agli usurai, stante la sua impossibilità per cinque anni ad accedere al circuito creditizio legale. Che senso ha, infatti, impedire a un protestato di aprire un conto corrente? Basterebbe impedirgli di staccare assegni o di avere affidamenti. Inoltre, per abituare i Cittadini ad avere un sano rapporto con il denaro, sarebbe auspicabile una condanna dei protestati a periodi temporanei di lavori socialmente utili.
                                              

                                                                         ABOLIZIONE DELLE CAMBIALI

PROGETTO POPOLARE si pone a favore di un'abolizione delle cambiali. Tale strumento finanziario, infatti, oltre a non essere più adeguato ai tempi, troppo spesso nasconde operazioni legate ad attività usuraie. Quindi, in un'ottica di lotta radicale a tale fenomeno criminoso, ne proponiamo l'abolizione.
                                                                 

                                                               RIDUZIONE EFFETTIVA DEL BOLLO AUTO

Ridurre il bollo auto è doveroso, in un'ottica di riduzione complessiva del carico fiscale. Oltretutto, a nostro avviso, tale tassa non risulta essere applicata equamente tra i Cittadini. Il bollo auto, che, lo ricordiamo, è una tassa di possesso, dovrebbe essere collegato al valore effettivo del bene tassato, mentre attualmente è collegato alla potenza fiscale del veicolo. L'iniquità di tale metodologia di calcolo del bollo è evidente, poiché un veicolo di dieci anni paga lo stesso bollo di un veicolo di nuova immatricolazione, mentre il valore commerciale effettivo di un veicolo usato può essere decine di volte inferiore a quello del nuovo. PROGETTO POPOLARE propone, quindi, di ridurre progressivamente l'importo del bollo auto, fino ad azzerarlo dopo otto anni (vita media di un veicolo).

                                            RIDUZIONE DELLE TASSE PER IL PASSAGGIO DI PROPRIETA' DEI VEICOLI

Valgono, per questo punto del programma, le stesse considerazioni del punto precedente. Non è equo, infatti, fare spendere ai Cittadini quasi uno stipendio per volturare un veicolo di dieci e più anni di vita, solo perché ha un'elevata "potenza fiscale". Il movimento propone, quindi, che anche la tassa per il passaggio di proprietà venga agganciata al valore reale dei veicoli.
                        CREAZIONE DI UN FONDO PER I CETI DEBOLI ATTRAVERSO L' AUTOTASSAZIONE DEI POLITICI

il movimento non si accoda alla campagna antipolitica contro i cosiddetti privilegi della casta, poiichè ritiene tale campagna solo pura demagogia che, oltre ad essere iinapplicabile, porta con sè due gravi rischi per i Cittadini. Il primo è che, a rappresentarli, se dovessero passare i tagli alle retribuzioni dei politici, siano solo coloro che se lo possono permettere, con evidente disuguaglianza sociale. Il secondo è quello del dilagare di una corruzione peggiore di quella attuale, poichè, percependo salari non adeguati alle loro responsabilità i politici potrebbero cadere in "tentazione". Naturalmente ciò che il movimento condivide è la necessità di far comprendere ai politici che essi non vivono in un mondo separato, ma, devono contribuire alla risoluzione di una crisi, sviluppatasi peraltro, anche grazie alla loro incapacità. A tale proposito quindi Nuova Destra Sociale, propone la creazione di un fondo sociale, da destinare alle famiglie più povere e da finanziare col 10% degli stipendi e dei vitalizi dei politici di ogni grado da Consigliere di Quartiere fino a Presidente della Repubblica.

                                                      IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

PROGETTO POPOLARE pone fra le priorità del proprio programma politico la difesa della Civiltà Italiana e la salvaguardia dell'Identità Nazionale, mai come oggi minacciate dalle logiche della globalizzazione e da dissennate politiche che hanno portato ad una immigrazione incontrollata, che, con la complicità di forze politiche compiacenti, rischia di snaturare e compromettere il tradizionale tessuto sociale della nostra Nazione. Riteniamo fondamentale garantire la priorità e la precedenza ai Cittadini Italiani nei concorsi pubblici e nelle graduatorie per l'assegnazione di posti di lavoro, indennità di disoccupazione, alloggi e per il godimento dei pubblici servizi (in primis l'istruzione e la sanità). Riteniamo urgente e necessaria una modifica in senso restrittivo delle leggi che regolano l'acquisizione della cittadinanza italiana e ribadiamo la centralità del principio dello Jus Sanguinis, in base al quale si è per diritto Cittadini Italiani se figli di Cittadini Italiani, e non per semplice diritto di nascita sul territorio nazionale. Riteniamo inoltre che, alla base dell'acquisizione della cittadinanza italiana, debba esserci una formale accettazione della nostra lingua, della nostra cultura, delle nostre tradizioni e delle nostre leggi e il pieno rispetto di queste ultime. Proponiamo un blocco dell'immigrazione, salvo eccezioni per personale qualificato e altamente specializzato, e sosteniamo la necessità di istituire una moratoria decennale sul rilascio dei permessi di soggiorno. Chiediamo la piena attuazione del Decreto Legislativo 6 Febbraio 2007, n. 30, concernente l'attuazione della Direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei Cittadini dell'Unione Europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri (pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" n. 72 del 27 Marzo 2007), e in particolare degli articoli di tale decreto che prevedano e consentano l'allontanamento e l'espulsione dal territorio nazionale dei Cittadini comunitari per questioni di ordine pubblico e sicurezza. Chiediamo la chiusura e lo smantellamento di tutti i campi Rom presenti sul territorio nazionale ed un umano ma effettivo rimpatrio di tutti i Cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno, la reintroduzione del reato d'immigrazione clandestina e l'espulsione di tutti i Cittadini stranieri condannati in Italia per reati penali, e la stipulazione di accordi internazionali affinché essi possano scontare la pena nei loro Paesi di origine e provenienza.

                                                                     DIRITTO ALLA SICUREZZA

Per il diritto alla sicurezza rientra nel novero dei diritti inalienabili dei Cittadini di fronte all'allarmante crescita esponenziale della criminalità, e rappresenta una priorità politica e sociale che non può più essere ignorata dalle forze politiche che governano la Nazione. Chiediamo un urgente potenziamento delle Forze dell'Ordine (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza), un aumento delle risorse economiche e degli investimenti nel settore della pubblica sicurezza e un reale adeguamento degli stipendi e delle indennità di rischio per i tutori dell'ordine, che ogni giorno rischiano la loro vita nelle strade. Chiediamo inoltre la massima collaborazione delle Regioni e dei Comuni per un reale controllo del territorio e un sanzionamento di quegli enti locali che si dimostrino in tal senso inadempienti.

                                                                              LOTTA ALLA DROGA

il movimento si dichiara contraria a qualsiasi proposta di liberalizzazione delle sostanze stupefacenti, sia pesanti che leggere, e alla depenalizzazione del consumo e della detenzione di esse. Chiediamo un inasprimento delle pene previste per il traffico, lo spaccio e la detenzione, anche a fini di consumo personale, dddi qualsiasi sostanza psicotropa dichiarata illegale. Ci dichiariamo inoltre contrari alla prescrizione di psicofarmaci a minori di 18 anni che non presentino reali gravi disturbi di natura psichiatrica.

       REGOLAMENTAZIONE DEL FENOMENO DELLA PROSTITUZIONE E ABOLIZIONE DELLA LEGGE MERLIN DEL 1958

il movimento è favorevole ad una legalizzazione e regolamentazione del fenomeno della prostituzione. Proponiamo l'abolizione della Legge Merlin, risalente al lontano 1958 (quindi espressione di un contesto sociale totalmente diverso da quello attuale) e l'introduzione di una legge che legalizzi la prostituzione, favorendo la creazione di cooperative nell'ambito delle quali sia possibile esercitare liberamente e legalmente questa professione, previa apertura di regolare partita IVA e rilascio di regolare ricevuta fiscale. Riteniamo che non vi sia alcun altra valida soluzione per combattere il fenomeno dello sfruttamento, che troppo spesso si traduce in schiavitù e in totale mancanza di rispetto per la persona.
                               

                                                                LOTTA ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

il movimento chiede e propone una regolamentazione dei lavori pubblici che tenda ad abolire progressivamente le barriere architettoniche che limitano l'accesso dei disabili a uffici e a locali pubblici. Inoltre, specialmente in città turistiche caratterizzate da strutture antiche, nelle quali i pubblici esercizi sono stati esentati dall'adeguare i bagni dei loro locali alle nuove normative in materia, è necessario realizzare una rete estesa di bagni pubblici che siano accessibili anche ai disabili.
                                                                     

                                                                         RIFORME ISTITUZIONALI 

                                                        RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLO STATO

PROGETTO POPOLARE propone l'abolizione delle Province, delle Comunità Montane, dei Consorzi di Bonifica e di ogni altro ente inutile, e una maggiore autonomia delle Regioni e dei Comuni, soprattutto dal punto di vista fiscale, amministrativo e culturale, nonché l'attribuzione ai Sindaci di poteri prefettizi. Siamo inoltre a favore di un nuovo inquadramento delle Polizie Municipali, prevalentemente in funzione di un loro ruolo di prevenzione della piccola criminalità, di vigilanza sulla sicurezza dei Cittadini e di salvaguardia dei territori di loro competenza da forme di illegalità e di degrado.
                                                         

                                                                     RIFORMA ELETTORALE

PROGETTO POPOLARE è a favore di una riforma elettorale fondata sul sistema proporzionale puro, con sbarramento del 2%, che preveda il voto di preferenza per i singoli candidati. Si tratta a nostro avviso dell'unica formula che possa garantire una reale democraticità nella competizione elettorale ed una reale rappresentanza delle forze politiche che si presentino alle elezioni.

                                         ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E DEL GOVERNO

PROGETTO POPOLARE è a favore dell'elezione diretta del Capo dello Stato e del Governo. Riteniamo che per legge dello Stato debba essere stabilito che il leader della coalizione politica che risulti vincitrice delle elezioni venga automaticamente investito della carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. Egli non avrà però il potere di nominare i Ministri, in quanto essi saranno eletti di rettamente dal Popolo. Proponiamo, infatti, una elezione diretta dell'Esecutivo, da realizzarsi mediante liste di candidati ai Ministeri avanzate e proposte dalle coalizioni politiche o dai partiti in campo in sede di consultazione elettorale. Tali liste saranno aperte a intellettuali, economisti, magistrati, docenti universitari, scienziati e a personaggi autorevoli della società civile, della cultura, dell'imprenditoria e del mondo del lavoro, che si candideranno, in base alle proprie competenze e capacità, nell'ambito della coalizione politica o del partito di appartenenza. Nell'ambito della coalizione di forze politiche che risulti vincitrice, saranno eletti alle cariche di Ministro, Sottosegretario e Direttore Generale dei relativi ministeri per i quali si sono candidati, coloro che hanno ottenuto più voti. Si avrà così un Governo formato non più per scelte di convenienza politica e logiche di partito, bensì sulla base delle reali competenze tecniche dei candidati a ciascun ministero, i quali saranno suffragati nel loro incarico dal voto popolare. Questa riforma potrà a nostro avviso garantire un Governo forte, pragmatico, in ogni caso espressione della coalizione politica vincente, della quale si impegna a portare avanti il programma politico, ma al tempo stesso maggiormente in grado di affrontare e risolvere i problemi con maggiore competenza e velocità. Basta, infatti, con Ministri che passano da un dicastero all'altro, senza spesso avere nessuna competenza delle materie che rientrano nelle loro responsabilità.
                      RIDUZIONE DEL NUMERO DEI MINISTERI E REGOLAMENTAZIONE PER LEGGE DEL LORO NUMERO

PROGETTO POPOLARE propone che il numero dei Ministri sia definitivamente fissato e stabilito da una apposita legge dello Stato. Riteniamo infatti inammissibile che ogni Governo che si succeda alla guida della Nazione possa stravolgere di volta in volta a proprio piacimento il numero dei ministeri, ampliandolo o riducendolo a seconda della propria convenienza politica. Siamo inoltre a favore dell'abolizione della carica di Vice Ministro e di una ferrea regolamentazione del fenomeno delle consulenze esterne.

                                 RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI E MODIFICA DEL RUOLO DEL SENATO

PROGETTO POPOLARE si esprime a favore di una riduzione del numero dei Parlamentari e della sostituzione del Senato con una Camera delle Regioni, destinata ad occuparsi principalmente di questioni locali e territoriali. Siamo inoltre a favore dell'eleggibilità, sia alla Camera dei Deputati che alla Camera delle Regioni, di tutti i Cittadini che abbiano compiuto il 18° anno di età.
                             ABOLIZIONE DELLO STRUMENTO REFERENDARIO PER QUESTIONI DI CARATTERE NAZIONALE

Proponiamo di abolire le consultazioni referendarie nazionali, mantenendo ed ampliando, invece, le funzioni di quelle locali, in chiave sia propositiva che abrogativa. Tale scelta può apparire a prima vista antidemocratica, mentre, invece, risponde ad una logica ben precisa. Oltre a rappresentare una spesa che spesso non dà risultati vista la sempre maggiore defezione alle urne, i referendum rappresentano, oggigiorno una solenne presa di giro verso i Cittadini, per almeno due motivi: qualsiasi sia il risultato della consultazione referendaria, esso viene poi emendato in Parlamento e modificato secondo la convenienza della classe politica, come spesso è accaduto. Che senso ha quindi spacciarlo come uno strumento democratico, se, di fatto, la stessa propaganda per il sì od il no ai vari quesiti è lasciata in mano ai Partiti e non veramente ai Cittadini? Il secondo motivo poi è assolutamente paradossale: abbiamo uno dei Parlamenti più numerosi e costosi del mondo, e non è in grado nemmeno di legiferare su determinate questioni? Se non sono in grado di legiferare, si dimettano in massa, ma non pretendano che un comune Cittadino che lavora otto o più ore al giorno possa farlo per loro, specialmente su materie sempre più complesse come quelle proposteci dai referendum e delle quali spesso non sa nulla. Diverso, è invece il referendum locale, poiché i Cittadini sicuramente conoscono le problematiche del proprio territorio ed hanno il diritto-dovere di esprimersi su scelte che riguardano la loro vita quotidiana, soprattutto in funzione abrogativa di norme e decisioni delle amministrazioni che risultino impopolari e non condivise dalla maggioranza dei Cittadini residenti in un determinato comune o in un determinato territorio.
ABOLIZIONE DELLA RACCOLTA FIRME PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE, PARTITICHE E NON, ALLE ELEZIONI

PROGETTO POPOLARE ritiene ormai superato il concetto di rappresentatività alla base della raccolta firme necessaria per presentare liste di ogni genere alle varie competizioni elettorali. Si vedono spesso, infatti, in fase di scrutinio, risultati sorprendenti, come ad esempio liste che hanno ottenuto più firme che voti. Se ne deduce che, o tali liste hanno presentato firme false, oppure, pur riuscendo in qualche modo a raccogliere le firme necessarie nell'ambito di amicizie, parentele e conoscenze, ciò non vuol significare che, automaticamente, esse siano rappresentative. Il che, quindi, rende superflua, poiché inefficace, tale norma, che crediamo sia espressamente rivolta ai piccoli partiti per impedire loro di presentarsi. Oltretutto, anche l'eventuale presentazione di firme fase è stata depenalizzata. Motivo in più quindi affinché Nuova Destra Sociale chieda l'abolizione di tale norma.
                                                                          

                                                                                RIFORMA DELLA GIUSTIZIA


Chiediamo una vera ed autentica riforma della Giustizia, che comporti una velocizzazione dei processi e delle cause legali e che stabilisca in modo definitivo la distinzione tra le funzioni del Giudice e del Pubblico Ministero, con una regolamentazione della differenziazione delle carriere. Siamo favorevoli all'eliminazione delle correnti all'interno del Consiglio Superiore della Magistratura e riteniamo necessaria una revisione totale ed una semplificazione dei codici Civile e Penale. Chiediamo l'abrogazione di qualsiasi legge liberticida che limiti la libertà di pensiero, di opinione e di espressione dei Cittadini.
                                    ABOLIZIONE DEL TERMINE "ONOREVOLE" PER I PARLAMENTARI

PROGETTO POPOLARE chiede che venga eliminato l'appellativo di "Onorevole" per i Parlamentari. Ciò, in considerazione del fatto che, in Italiano, la parola onorevole è associata a comportamenti di specchiata moralità, cosa della quale ultimamente i nostri Parlamentari non hanno dato prova, come emerso dalle ormai numerose intercettazioni che, al di là del dibattito politico sul loro uso, hanno dimostrato come questi personaggi vivano in un mondo tutto loro, dove morale e comune sentire non hanno significato. Anche il farsi chiamare "Onorevole" senza averne merito, denota soltanto un'appartenenza, da parte dei nostri politicanti, ai privilegi della Casta. Inoltre non si capisce perchè venga chiamato Onorevole solo un Deputato e non un Senatore, quindi solo uno dei due rami del Parlamento ha questo privilegio, oltretutto antistorico, poiché nel Diritto Romano di cui siamo figli erano i Senatori i veri onorevoli.
                                                                                

                                                                        POLITICA ESTERA 

                                VALORIZZAZIONE DEL RUOLO DELL'ITALIA IN EUROPA E NEL MONDO

PROGETTO POPOLARE intende adoperarsi per rilanciare il ruolo dell'Italia in Europa e nel Mondo, affinché la nostra Nazione torni ad avere un ruolo da protagonista nell'ambito della cultura, dell'arte, del commercio, della scienza e della tecnologia. Occorre ristabilire il primato dei nostri scienziati, aumentando gli investimenti per la ricerca, e potenziare al contempo la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, unico al mondo, favorendo e incentivando il turismo. Occorre inoltre ristabilire un canale privilegiato di dialogo e di scambio con le comunità italiane nel mondo, rafforzando e potenziando le nostre istituzioni culturali all'estero e la diffusione, lo studio e la conoscenza della lingua e della cultura italiana.
                                          USCITA DELL'ITALIA DAL TRATTATO DI SCHENGEN

Avanziamo la proposta di un'uscita dell'Italia dal Trattato di Schengen e del ripristino dei controlli doganali alle frontiere. Riteniamo questa misura assolutamente indispensabile per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e per contrastare l'ingresso nel nostro Paese di sostanze stupefacenti e di prodotti e beni di consumo contraffatti o non conformi con le nostre norme sanitarie.

                                             PER UN'EUROPA DEI POPOLI, LIBERA E SOVRANA

PROGETTO POPOLARE si pone a favore di un'Europa dei Popoli e delle Nazioni, che sia forte, libera, indipendente, sovrana e armata, svincolata dalle logiche monetarie vessatorie di Bruxelles. Una libera Unione di Popoli e Nazioni che non debba più ospitare sul proprio territorio basi militari di potenze non europee e che abbia un ruolo privilegiato nei rapporti e negli scambi con l'Africa e il Bacino Mediterraneo. Una libera unione di Popoli e Nazioni che possa estendersi anche alla Russia, naturale estensione geografica e culturale dell'identità europea.

 NO ALL'INGRESSO DELLA TURCHIA IN EUROPA E DIFESA DELLE RADICI LATINO-GRECO-CRISTIANE DEL CONTINENTE

Siamo fermamente contrari all'ingresso della Turchia nell'Unione Europea, e di qualsiasi altra entità territoriale la cui natura non sia affine con le radici latino-greco-cristiane del Continente e che non si conformi con le tradizioni, gli usi e i costumi dell'Europa.


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